Interviste

Paolo Stella: vi racconto il web del futuro

Da attore a web editor, da influencer a scrittore: impossibile non conoscere Paolo Stella, star del web (e non solo) da più di 330 mila followers.

Dopo la partecipazione ad Amici intraprende una brillante carriera nel mondo dello spettacolo, interpretando ruoli di spicco nelle più importanti fiction televisive italiane.
Nel 2011 subisce il fascino di Internet e decide di fondare OHMYBLOG, arrivando ad un pubblico ancora più ampio e iniziando a collaborare con testate, fotografi e brand, fino a diventare web editor prima per Elle e poi di Lampoon. Infine lo ritroviamo il libreria come autore del romanzo Meet me at the Boa. E’ il 2018.
Instancabile, nel 2019 crea Wid academy: un’applicazione che fornisce corsi sulle principali tematiche legate ai social e al mondo digitale, che vedono salire in cattedra influencer e professionisti del settore.

Abbiamo chiesto a Paolo Stella di raccontarci la sua visione sul futuro del web, sull’uso di Internet e sulla digitalizzazione.

Intervista a Paolo Stella

Internet ha cambiato il nostro modo di pensare: dalla linearità dei libri e dei programmi televisivi siamo passati a narrazioni multi-piattaforma che ci hanno portati a sviluppare l’abilità di passare senza attrito da una forma di comunicazione all’altra, rafforzando la nostra capacità di analisi. Di contro, l’avere tutto a portata di click ha impattato negativamente sulla memoria e ha ridotto la nostra propensione all’approfondimento. Secondo te Internet e i social media ci hanno resi più o meno intelligenti?

Internet non può rendere nessuno più o meno intelligente. Internet è un mezzo. Sta tutto nel come lo si usa. 

Viviamo in un mondo che corre sempre più veloce e il tempo è un bene prezioso. In questo contesto Internet rappresenta uno strumento indispensabile per sfruttare al meglio le nostre giornate, senza dover necessariamente scegliere tra dovere e crescita personale. Pensi che nel prossimo futuro la formazione on line si evolverà fino a diventare il canale primario? Quali strategie pensi verranno messe in atto per incontrare i bisogni di chi non vuole rinunciare al contatto diretto con insegnanti e compagni di studio?

La digitalizzazione della scuola e della formazione era un tema che da tempo veniva affrontato, senza grandi risultati. Questa pandemia l’ha reso reale per necessità. Penso che sia una valida integrazione alle forme di apprendimento già consolidate. Rimango anche fermamente sostenitore dell’importanza fondamentale del contatto umano. 

I social media hanno accorciato le distanze tra esperti e profani, hanno dato voce a tutti e spesso è difficile distinguere tra fatto accertato e opinione. Quale credi debba essere, in questo contesto, il ruolo degli esperti? Una volta si insegnava ai bambini a non credere a tutto quello che si vedeva in TV. Come possiamo spiegare a ragazzi e adulti che anche su Internet la realtà è manipolabile?

Purtroppo sì, c’è di tutto. Sta a noi informarci il più possibile per capire quali sono le fonti autorevoli e quali invece la “fuffa”. 
Comunque già da prima di internet eravamo manipolati dagli organi di informazione, forse anche di più di adesso. 
Bisogna studiare. 

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Alessia Beltramini

Alessia, 23 anni, studentessa di lettere moderne ma appassionata del mondo beauty fin dalla più tenera età. Tutto potrebbe aver avuto inizio quando mi sono spalmata in faccia la pasta fissan a soli 3 anni. Tingo i miei capelli di rosso da quando avevo 15 anni e amo i rossetti, anche quelli dai colori più pazzi. La doppia detersione è il mio credo.

Alessia Beltramini

Alessia, 23 anni, studentessa di lettere moderne ma appassionata del mondo beauty fin dalla più tenera età. Tutto potrebbe aver avuto inizio quando mi sono spalmata in faccia la pasta fissan a soli 3 anni. Tingo i miei capelli di rosso da quando avevo 15 anni e amo i rossetti, anche quelli dai colori più pazzi. La doppia detersione è il mio credo.

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